Denominazione: | Bolgheri Bianco DOC |
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Annata: | 2021/2022 |
Regione: | Toscana |
Tipologia: | Bianco |
Vitigni: | Vermentino 70%, Sauvignon 30% |
Colore: | Paglierino brillante, dai lampi dorati |
Profumo: | Intenso e complesso, mineralità spiccata e sentori esotici |
Gusto: | Cremoso e vellutato, colpisce per eleganza e freschezza, lunghissimo |
Gradazione: | 13% |
Temperatura di Servizio: |
10-12°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Vigne allevate a guyot situate a Costa di Giulia, Querciola |
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Vinificazione: | Fermentazione in acciaio |
Affinamento: | 6 mesi in acciaio sulle fecce fini |
Filosofia Produttiva: |
Vini Convenzionali |
Il "Costa di Giulia" di Michele Satta è un Bolgheri Bianco frutto di un blend fra Sauvignon e Vermentino. Inizialmente, nel 97 suo primo imbottigliamento, fu prodotto come Vermentino in purezza, ma Michele capì le potenzialità e quel quid in più che avrebbe potuto apportare il
Sauvignon per il risultato organolettico finale grazie ad un sorso più dolce e largo. Vino da evoluzione non bevetelo subito!
Il "Costa di Giulia" di Michele Satta ha una notevole personalità aromatica e una grande struttura. Il suo naso vira inizialmente sulla frutta agrumata, e poi gioca tra note dolci come il fieno e il miele e note più rinfrescanti come l'erba bagnata. Il sorso è ampio e affascinante, si avverte la struttura di cui si compone ma al pari anche tutta la sua freschezza e sapidità.
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"Il mio arrivo a Castagneto Carducci è casuale", così Michele Satta spiega l'inizio della sua storia da vignaiolo. Era il 74, quando poco più che ventenne si iscrive all'università di agraria di Milano, e da lì a poco, con una laurea in tasca e pervaso dalla testa fino ai piedi di entusiasmo affitta vecchie vigne a Castagneto Carducci. Date che coincidono anche con la nascita della Doc Bolgheri. Perché se esiste questa Denominazione, nata appunto nel 1984, è anche e soprattutto grazie alla storia dell'azienda di Michele Satta. Il merito del successo va anche a sua moglie Lucia, compagna di vita e di lavoro e oggi a due dei suoi sei figli che perseguono il lavoro iniziato dai loro genitori, Giacomo e Benedetta. Questa è sì una storia di famiglia, ma parallelamente è anche un pezzo della storia d'Italia, visto che i vini di Michele Satta hanno davvero fatto la storia di questa denominazione e anche della Toscana.
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