Cenatiempo
Fuoco, acqua, terra, gli elementi che contraddistinguono le produzioni dell’azienda Cenatiempo, espressioni di un territorio vulcanico, e marino, legato alle caratteristiche del territorio, alla propria terra. L’isola è Ischia, in Campania. Verso la prima metà degli anni ’90 fu fondata l’azienda, che trova uno dei suoi diversi punti di forza, nella cantina, opera del ‘600, scavata nella collina di Kalimera. L’azienda vinicola ha come valori principali la famiglia, il rispetto e l’amore per il proprio lavoro e per le proprie origini, da sempre ischitane. La storia aziendale parte da quando, verso, appunto, la metà dello scorso secolo, Francesco Cenatiempo vendeva vino sfuso in una piccola cantina sul porto di Ischia. Pian piano nasce l’esigenza di imbottigliare il proprio vino e così l’azienda inizia a produrre vini Cenatiempo. Oggi alle redini aziendali c’è Pasquale Cenatiempo, figlio di Francesco, scomparso, che ha sì, incrementato e modernizzato la gestione e la produzione, ma l’ha fatto mantenendo sempre vivo lo spirito di storia e tradizione. La cantina infatti, ad esempio, è sempre la stessa degli anni ’70, Pasquale ha mantenuto le vasche di cemento che usa alternandole con quelle in acciaio. Attualmente le uve conferite in cantina sono sia quelle provenienti dagli appezzamenti direttamente gestiti dall’azienda, sia quelle provenienti da alcuni conferitori locali isolani, per un totale di 6 ettari vitati divisi in circa 15 appezzamenti. Qui la viticoltura è un lavoro che riguarda la montagna e il mare. Le altitudini fortemente variabili già sulle brevi distanze (da pochi metri sul livello del mare, fino a 600 m s.l.m.) i terreni vulcanici ricchi di minerali, l’ottima esposizione al sole su terrazzamenti, fanno in modo che al calice ci si ritrovi di fronte ad un vino identitario. Un vino isolano. La filosofia produttiva è quella della conduzione biologica/biodinamica, nel profondo rispetto per la natura e i suoi processi. In vigna si utilizzano i preparati (cornoletame e cornosilice) evitando così l’intervento chimico, all’occorrenza vengono seminati i sovesci viene praticato l’inerbimento spontaneo controllato soltanto con mezzi meccanici e poi per la difesa dalle malattie fungine si utilizza solo rame e zolfo da contatto, che non sono assorbiti dalla vite. In cantina invece si predilige la pressatura soffice e si utilizzano lieviti indigeni per l’avvio della fermentazione alcolica.

Vini principali: | Biancolella |
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Anno fondazione: | 1945 |
Ettari vitati: | 6 |
Produzione annua: | circa 80.000 bottiglie |
Indirizzo: | Via Baldassarre Cossa 84, 80077 Ischia (NA) |