Encry
La sorpresa sta nello scoprire che dietro questo Champagne e quindi dietro la maison, c‘è la mano, la mente e il cuore di un italiano, anzi di due italiani, marito e moglie, Enrico Baldin e Nadia Nicoli. Il primo a trovarsi in Champagne per ragioni di lavoro fu Enrico, ingegnere naturalistico devoto al ripristino ambientale, che ha contribuito, nei territori prima di viticoltura toscana e poi in quelli di Champagne, a realizzare dei sistemi di “idrosemina” che permettevano una maggiore ossigenazione alle radici della vite, grazie all’applicazione nel terreno di un mix di prodotti naturali (sementi, etc). Sulla scia del naturale vi è anche tutto ciò che concerne l’allevamento e la produzione degli Champagne di Ecry, indirizzandosi così verso una filosofia produttiva biodinamica.
Il nome “Ecry” nasce dall'unione del soprannome di Enrico "Enry" e la lettera "c" di "champagne", a dimostrazione della coesione dello spirito di un uomo seppur di natali diversi da quelli francesi, e il territorio in cui si trovava. Ma la produzione dello Champagne di Enrico e Nadia, non poteva prescindere dall’aiuto di un vigneron francese a cui devono tanto, e qui entra in scena Jean Michel, Récoltant-Manipulant e "chef the cave".

Vini principali: | Chardonnay |
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Anno fondazione: | 2003 |
Ettari vitati: | 3 |
Produzione annua: | 27.000 bottiglie |
Indirizzo: | Le Mesnil-sur-Oger, Reims |