Hisotelaray
Questa volta si deve iniziare dall’anima, l’anima di tutte quelle persone che hanno avuto, che hanno e continueranno ad avere il coraggio di difendere se stesse e tutte le altre persone, dai soprusi. Questa la storia di un riscatto sociale in un territorio in cui vincevano i cattivi, quelle persone che la notte dell’8 settembre 1999 uccidono ragazzo di 22 anni, albanese, arrivato in Italia, in Puglia, tra Cerignola e Borgo Incoronata, con il sogno di diventare geometra, e che per realizzarlo iniziò a lavorare nei campi per mettere da parte i soldi. Quegli stessi campi governati dalla forza della malavita che ti prende tutto. Ma Hiso Telaray non ha ceduto, ha detto “NO”. È a lui che la Cooperativa Terre di Puglia - Libera Terra (cooperativa sociale fondata da giovani pugliesi per il riutilizzo dei beni confiscati alla Sacra Corona Unita) dedica i circa 27 ettari vitati confiscati alle mafie nel brindisino. Oltre a Hiso Telaray, Renata Fonte (assessore comunale di Nardò uccisa dalla mafia), tutti i nomi dei vini sono dedicati a vittime di mafie come ad esempio il primitivo ‘Antò’, da Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone. Ci troviamo nell’Alto Santo, territori particolarmente vocati alla produzione di vini come il Negroamaro e il Primitivo, dove si alternano vecchi filari ai tradizionali alberelli su un terreno caratterizzato principalmente da argilla rossa, e dove la vicinanza al Mare Adriatico, insieme ai venti e all’approccio biologico dove si prediligono i processi naturali della vigna, fanno in modo che ci si ritrovi nei vini qualità, passione, riscatto e forte personalità. Qui si inizia la selezione delle uve migliori in vigna a partire dal mese di luglio, che termina durante la vendemmia, quando vengono poi raccolte in cassetta e trasferite in cantina in poche ore.

Vini principali: | Negroamaro |
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Anno fondazione: | |
Ettari vitati: | 27 |
Produzione annua: | 140.000 bottiglie |
Indirizzo: | Contrada Santa Barbara, 72020 Torchiarolo (BR) |