Il Barbaresco Pajè Vecchie Viti è l'autoritratto del nebbiolo nella sue espressione più etree e sublime. Frutto del notevole bagaglio culturale tanto di esperienza quanto di cultura di Luca Roagna . Nasce da uve provenienti da un unico vigneto di circa due ettari nel comune di Barbaresco, da terreni ricchi di marne calcalerei e da viti di età compresa tra 50 e 60 anni. Vendemmia rigorosamente manuale, quasi maniacale per controllare l'integrità di ogni singolo acino. Fermentazione spontanea in tini di legno con una lenta macerazione sulle bucce e poi una lunga maturazione in una botte di rovere neutro per circa 5 anni. Un vino raro, la cui produzione ogni anno è sempre più limitata.
Il Barbaresco Pajè Vecchie Viti dovrebbe essere nominato patrimonio dell'Unesco e ogni appassionato di vino dovrebbe cercare di accappararsi almeno una bottiglia, da annoverare negli annali perché farà storia. E' un vino che viaggia tra il sacro e l'ultraterreno. Al naso, dopo aver garantito il giusto tempo per aprirsi, regala note di rosa canina, violetta appassita, poi odori terziari di tabacco e animale che si fondono a una sottile linea di garrigue che pervade l'intero calice. In bocca una lunga trama pura ed elegante, potenza e austerità giocana insieme. Anche solo scrivere di questo vino fa emozionare, provate ad immaginare cosa significa berlo.