Da uve prodotte da una singola parcella (lieux-dits) di solo pinot noir, Bereche et fils stupisce ancora e ancora di più! Questa è una bottiglia veramente strepitosa. Non fosse per il piacere di berla, andrebbe davvero esposta in un museo, come simbolo della bellezza nel mondo. Les Tourets è il nome della parcella di appena 0,40 ettari dalla quale Berechè ha deciso di produrre il suo Ambonnay. Uno champagne a tiratura limitatissima, appena 2.325 bottiglie. Quale sia il risultato finale non sappiamo dirlo, forse non è stato creato nel vocabolario italiano una parola così appropriata per esprimere la magnificenza di Ambonnay di Bereche et fils.
L'Ambonnay 2016 di Berche et Fils si presenta al calice in una veste sontuosa, un giallo paglierino dal perlage fine e luminoso che pare far presagire la cremosità di una materia. Eppure come in ogni sorpresa ben riuscita, ciò che ti aspetti non è ciò che è. Il suo naso, infatti, non è solo dolcezza, ma si esprime in un piacevole ossimoro dolce amaro tra sentori di frutta rossi, note esotiche, cenni floreali e toni minerali ecco che poi interviene quella piacevolezza che pare una carezza dolce e soffice e che sa di qualcosa di indefinito che genera però appagamento e soddisfazione. Al palato è cremoso, di buon corpo, fresco e di lunga piacevolezza. E se questi sono gli aggettivi oggettivi, ciò che saprà generare questo sorso dovrete dircelo voi. Per noi è emozione allo stato liquido.