Lo Champagne Extra Brut Premier Cru "Le Cran" non fa che confermare la maestria di questo illuminare o illuminato del vino. Raphael Bereche e così oggi anche i suoi figli rappresentano, per noi, una vera e propria istituzione nella tradizione vitivinicola dello Champagne. Non è un precursore di mode, ma un fervido sostenitore delle tradizioni, migliorate solo quando c'è da migliorarle e se c'è da migliorarle. I suoi metodi non sono mai una moda, ma solo frutto di esperienza e profonda cultura. Lo conferma questo Champagne, un unico millesimo la 2014 frutto di due diverse uve quest'anno assemblate in pari percentuali tra chardonnay e pinot noir. I vecchi vigneti sono situati in due premier cru nella zona di Ludes e sono le Cran e St Jean. La fermentazione avviene lentamente col solo ausilio dei lieviti indigeni in botti di rovere. Dopodichè il vino passa in bottiglia e segue le regole del Metodo Champenoise per essere dimenticato, almeno per la 2014, per 72 mesi fino alla fase del dégorgement. Il dosaggio è minimo 3,5 gr/l. Vino da aprire per ricordare qualcosa o qualcuno. O per amarsi.
Lo champagne extra brut Premier Cru "Le Cran" 2014 è stato prodotto in appena 4194. Sono rare quanto è raro il suo colore, giallo dorato vivido e lucente. Il suo perlage è fine e le bollicine paiono non arrestarsi mai nel calice. Ampiezza olfattiva strabiliante, tanto è fine il suo spettro al naso che pare una donna sinuosa che porta con sé un cesto ricco di agrumi appena colti, di cedro, e poi calde e appena sfornate baguette con quell'odore di croccantezza che inebria il naso. E quella croccantezza diventa, invece, al palato cremosità. L'ingresso in bocca, infatti, non è aggressivo, ma l'acidità è presente e si fa sentire sotto forma di freschezza e che vale a smorzare quella notevole complessità gustativa che questo sorso porta con sé.