Ad Ay, nel cuore della regione dello Champagne, Claude Giraud persegue ciò che la sua famiglia fa da ben 4 secoli: un vino del territorio. Ma Claue poi voleva dipiù, voleva sperimentare senza abusare. E così dopo appena 2 anni da quando ha iniziato a lavorare nella Maison, ovverosia dal 1983, inizia a lavorare con il legno. Argonne rosé 2012 rappresenta la sua quarta sperimentazione. Appena 4 volte è infatti uscito in commercio questa incredibile bottiglia le cui uve fermentano interamente in barrique.
Forse per descrive Argonne rosè 2012 i descrittori standard non possono essere satisfattivi, ma tra i pochi fortunati che hanno avuto il privilegio di assaggiare questa bottiglia, ci ha molto colpito la descrizione di Alberto Lupetti co-redattore de la guida La mia Champagne e che qui vi riportiamo "Ogni traccia di maturità e concentrazione ha abbandonato l'olfatto per far spazio all'eleganza che esalta il frutto (prugna e albicocca), bellissimo, gustoso, coinvolgente, attraente. E, sebbene sia quasi un blanc de noirs, l'uva nera non è mai insistente, ma, anzi, si rivela in maniera intrigante attraverso note floreali di viola. Così, all'assaggio, non trovi spessore, men che meno densità, ma intensità per via del perfetto equilibrio tra la struttura di una grande vino e la vivace energia di uno champagne, tra un frutto che è sempre fresco e gustoso e l'autorevolezza del Pinot Noir. Notevole, tanto che credo potrebbe perfino sopravanzare sul filo di lana il tanto celebrato 2008. Vedremo. Intanto lo pareggia, almeno per ora…"