Denominazione: | Bolgheri Superiore DOC |
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Annata: | 2017/2018 |
Regione: | Toscana |
Tipologia: | Rosso |
Vitigni: | Syrah, Sangiovese |
Colore: | Rosso rubino dai vivaci riflessi |
Profumo: | Netti profumi di frutta rossa e sentori erbacei si fondono a leggere note balsamiche |
Gusto: | Morbido, di corpo, di buon equilibrio |
Gradazione: | 13,5% |
Temperatura di Servizio: |
18-20°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Vigne situate a Vignanova |
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Vinificazione: | Vinificato in botti legno, fermentazione malolattica in barriques |
Affinamento: | 18 mesi in anfore da 750 litri |
Filosofia Produttiva: |
Vini Convenzionali |
Il Marianova di Michele Satta è un blend in parti uguali delle migliori uve di Syrah e Sangiovese. Sono uve allevate nel vigneto Vignanova e Marianova rappresenta il primo Bolgheri Superiore che non presenta alcuna uva bordolese nel blend. La famiglia Satta è stata in questo precursore di questo nuovo assemblaggio tra solo syrah e sangiovese. Ed è proprio grazie a questi due vitigni che si può esprimere tutta la bellezza e l'espressività di Bolgheri, un luogo mediterraneo, che sa dare vini di grande profondità e complessità.
Il Marianova di Michele Satta è un vivace rosso rubino che esplode al calici in profumi di piccoli frutti rossi, di mora, lampone, e ribes, poi piacevoli note erbacee e balsamiche intervengono e rendono lo spettro olfattivo ancora più interessante. Il sorso è morbido, di corpo, e soprattutto di grandissimo equilibrio.
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"Il mio arrivo a Castagneto Carducci è casuale", così Michele Satta spiega l'inizio della sua storia da vignaiolo. Era il 74, quando poco più che ventenne si iscrive all'università di agraria di Milano, e da lì a poco, con una laurea in tasca e pervaso dalla testa fino ai piedi di entusiasmo affitta vecchie vigne a Castagneto Carducci. Date che coincidono anche con la nascita della Doc Bolgheri. Perché se esiste questa Denominazione, nata appunto nel 1984, è anche e soprattutto grazie alla storia dell'azienda di Michele Satta. Il merito del successo va anche a sua moglie Lucia, compagna di vita e di lavoro e oggi a due dei suoi sei figli che perseguono il lavoro iniziato dai loro genitori, Giacomo e Benedetta. Questa è sì una storia di famiglia, ma parallelamente è anche un pezzo della storia d'Italia, visto che i vini di Michele Satta hanno davvero fatto la storia di questa denominazione e anche della Toscana.
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