Denominazione: | Campi Flegrei DOC |
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Annata: | 2020 |
Regione: | Campania |
Tipologia: | Rosso |
Vitigni: | Falanghina e una piccola percentuale di Moscato e Catalanesca |
Colore: | Rosso rubino dai vivaci riflessi |
Profumo: | Bouquet di piccole fragoline di bosco e di mirtilli in un odore fine ed elegante che si intreccia a sentori di amarene, violette selvatiche, liquirizia, cacao e pepe nero |
Gusto: | Sorso pieno, tannino puntuale ed efficace, finale caldo e prolungato |
Gradazione: | 12% |
Temperatura di Servizio: |
14-16°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Vigne ultracentenarie situate a 240 metri s.l.m. su suoli vulcanici prevalentemente sabbiosi |
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Vinificazione: | Fermentazione in tini di acciaio |
Affinamento: | Alcuni mesi in vasche d'acciaio |
Filosofia Produttiva: |
Vini Convenzionali |
Il Per'e Palumm è uno dei più affascinanti vitigni autoctoni campani, chiamato anche Piedirosso. Si tratta di una varietà quasi esclusivamente campana, raccomandata nelle cinque province della regione dove occupa una superficie totale che, nell'ambito delle uve rosse, è seconda solo all'aglianico. Le vigne di Per'e Palumm di Raffaele Moccia si estendono a ridosso del cuore urbanizzato di Agnano e lambiscono il cratere degli Astroni. La zona è una delle più vocate per la coltivazione di questo vitigno e Agnanum ne garantisce una delle espressioni più affini e identitarie.
Il Per'e Palumm di Agnanum è un intenso rosso rubino connotato da una bellissima luminosità che regala al naso sensazioni polverose, di sabbia cocente sotto il sole, di cenere, di fiori secchi e di ginepro, frutto dal carattere selvatico, note affumicate, vibrante tessitura sapida, la lunga scia minerale propizia un finale vibrante. Elegante ed equilibrato con tannini completamente integrati. Il finale regala una sensazione sapida particolarmente piacevole.

Era il 1990 quando Raffaele Moccia, patron della Cantina Agnanum. Situata nel cuore del Cratere degli Astroni, creò la sua cantina metropolitana. E non è un aggettivo a caso, visto che l'azienda sorge a pochi km di distanza dal centro cittadino partenopeo. Raffaele così inizia un piano di recupero degli antichi vigneti, e abbandona la sua professione di agrotecnico, per dedicarsi cuore e mente alla sua vocazione: fare vino in una zona dove pochi avrebbero scommesso. Tanto è duro il lavoro qui. Eppure Raffaele ci è riuscito. Oggi la sua è un'azienda agricola che si fa custode della memoria contadina e soprattutto della biodiversità di quello che è il territorio dove sono allevate le sue vigne.
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