Vitae:
Slow wine:
2008
2009








Grande Vino
Denominazione: | Taurasi DOCG |
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Annata: | 2011 |
Regione: | Campania |
Tipologia: | Rosso |
Vitigni: | Aglianico 100% |
Colore: | Rosso rubino di buona fittezza, luminoso e consistente |
Profumo: | Floreale di peonia, segue ciliegia, timo, arancia e tonalità di sigaro e cuoio |
Gusto: | Precio, profondo, dalla trama tannica fitta e sottile |
Gradazione: | 14% |
Temperatura di Servizio: |
18-20°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Vecchie viti a raggiera impiantate su terreno di natura sabbiosa, argillosa e calcarea, a oltre 480 metri di altitudine |
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Vinificazione: | Fermentazione spontanea in acciaio e legno |
Affinamento: | In affinamento in botte per u20 mesi alla quale segue poi una lunga maturazione in bottiglia |
Filosofia Produttiva: |
Vino Biologico |
Il Taurasi di Michele Perillo anche quest'anno dimostra di quanta stoffa sia dotato l'Aglianico se allevato con curo e vinificato con maestria. Michele Perillo e i suoi figli conoscono davvero bene il territorio sul quale insistono i loro vigneti e sanno prendersene cura, con ragione e con criterio, in ogni singola fase della vite. Ecco perché le uve, al tempo della vendemmia, arrivano in cantina sane e rappresentano la base reale di quello che potrà poi essere nel futuro il Taurasi. Perché questa denominazione, spesso bistratta, è in realtà una delle denominazioni più qualitative che abbiamo in Italia. Ma l'Aglianico "è un tipo tosto" e solo vignaioli come Michele Perillo sanno tenergli testa. E anche in questa annata pare che la meglio sia stata proprio di Michele!
Il Taurasi DOCG di Michele Perillo è un rosso rubino che si concede a piccoli passi. C'è carattere e sangue in questo vino dalla dirompente personalità. Poi c'è ginepro, timo e il bosco che fa rumore tra i suoi rami e foglie in un sorso dove la vibrante tensione minerale si concede con un allungo maestoso.

La Cantina di Michele Perillo sorge nel cuore dell'areale del Taurasi, siamo a Castelfranci, in provincia di Avellino. Qui a partire dal 1999 Michele Perillo e sua moglie hanno deciso di interpretare il territorio in modo totalmente differente dai loro vicini di vigna. Da sempre, infatti, la filosofia aziendale è stata la pazienza. I vini di Perillo risultano sempre "in ritardo" sul mercato. Il minimo tempo è di almeno 8 anni da una vendemmia ad un'altra. Perillo, infatti, da sempre è convinto che l'aglianico sia un vitigno ostico e dunque al fine di addomesticarlo il tempo è l'unico strumento possibile. A tutto ciò si aggiunge, poi, una gestione maniacale in vigna, rese basse per ettaro, pochi trattamenti e comunque solo quelli strettamente necessari e così anche gli interventi in cantina vengono ridotti all'osso. Tutto ciò per consentire al vitigno di sapersi esprimere. Per noi Perillo è uno dei più grandi interpreti del Taurasi. E ne siamo fervidi sostenitori.

Lardo di colonnata

Tagliatelle al ragù di cinghiale

Arrosto di cinta senese