"Il vino deve sapere di vino" è in questa frase che è racchiusa tutta la filosofia e il credo di Lino Maga, proprietario della storica Azienda Barbacarlo, luogo di culto per appassionati enologici, nell'Oltrepò Pavese. E il suo Barbacarlo è diventato un vino-mito. Un nome che pare uscito da un fumetto, ma che in realtà è solo la traduzione, dal dialetto pavese, di "collina di zio Carlo". Perché quella collina, Porrei, fu donata da Carlo Maga nel 1897 ai suoi nipoti, e zio nel pavesano si dice, appunto "barba".
Da sempre, e quindi anche per questa annata, il Barbacarlo viene prodotto nel modo più tradizionale possibile. La vinificazione avviene in botti di rovere molto vecchie e, quindi, del tutto esauste. E viene poi imbottigliato quando la fermentazione non si è ancora conclusa. Quel "brivido" di carbonica che quindi avvertirete al sorso è solo simbolo di tradizione e autenticità. Se bevuto subito lo giudicherete come un vino rustico e spontaneo. Che non è, almeno per noi, alcuna nota negativa. Anzi. Ma se lo berrete dopo qualche anno ecco che qualche spontaneità si evolverà tramutandosi in complessità olfattiva e gustativa e lì … bhe lì non c'è davvero storia per nessuno. Ad avercene vini Igt così in tutta Italia!